TERAMO – Gli spumanti saranno re delle feste, in testa alla graduatoria delle spese degli italiani per pranzi e cenoni. Se ne stapperanno in media due milioni di bottiglie al giorno e con consumi in ripresa del 4% per cento circa dopo 7 anni di cali. "Per le bollicine tricolori – dice all’Ansa Giampietro Comolli, fondatore dell’Ovse-Osservatorio economico indipendente dei vini e spumanti – per i canonici 25 giorni di festa stimiamo una buona ripresa. Anche per il vino gli acquisti del periodo tornano a crescere dello 0,9%, soprattutto grandi marche: meno cesti variegati e ricchi di tante leccornie, ma qualche cartone intero di vino e spumanti in più, in quanto regalo molto apprezzato". La crescita prevista dall’Ovse per i consumi di spumanti è del 3,9%, passando da 54 milioni di bottiglie stappate a 56,1 milioni, più 3 milioni di bottiglie di provenienza estera. E’ fenomeno Prosecco: lo spumante veneto si conferma il più richiesto per le feste. Meno tappi per i metodi tradizionali, da Trento a Franciacorta, in crescita il Valdobbiadene Docg e Cartizze. I leader Ferrari, Berlucchi, Bellavista insieme superano i cinque milioni di bottiglie stappate. Regressione o conferma dati degli ultimi anni per Asti, Brachetto d’Acqui, Oltrepò Pavese. All’estero le bollicine italiane, secondo le stime Ovse, registreranno una domanda record. In tutto il mondo saranno stappate 165.000.000 di bottiglie (+24% sui consumi delle feste 2014), per un valore al consumo pari a 1,4 mld di euro (+19% sulla spesa delle feste 2014). "Era il 2006, quando ancora il Prosecco era poco affermato sui mercati esteri, che dissi che entro il 2020 sarebbe diventato lo spumante più venduto al mondo – osserva Gianluca Bisol, presidente e ad dell’ omonima cantina di Valdobbiadene – In realtà ero stato sin troppo cauto, dal momento che a questo risultato siamo arrivati con anni di anticipo rispetto alla mia previsione". "E ora alzo la posta – aggiunge Bisol – e dico che entro i prossimi 15 anni la domanda di Prosecco nel mondo sarà di circa un miliardo di bottiglie e quindi dovremo decidere se e come attivarci per poter soddisfare la richiesta. Attualmente sono circa 28mila gli ettari destinati alla produzione di Prosecco – spiega Bisol – ma se dovessimo decidere di accontentare le richieste del mercato nel prossimo futuro dovremmo raggiungere i 60mila ettari. Sempre senza abbassare lo standard qualitativo, anzi con una continua crescita dello stesso soprattutto sul territorio più vocato, vale a dire le alte colline di Valdobbiadene". Tannico.it, la maggiore enoteca on line italiana, segnala che negli acquisti tra novembre e dicembre il Prosecco batte lo Champagne con il 35% degli ordini contro il 32%. Il consumatore di bollicine ha acquistato in media cinque bottiglie per una spesa di 103 euro. Analizzando i consumi nelle città italiane, Vicenza risulta essere la città che maggiormente apprezza le bollicine con +40% dei consumi rispetto alla media, seguono Modena (+31%) e Lecco (+27%). Tra le città che ne consumano meno troviamo a sorpresa Trento (-60% della media), patria del Ferrari, Brescia (-40%) patria del Franciacorta, e Palermo (-32%) tradizionalmente legata ai vini fermi.
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